

I VANTAGGI DELL’APPROCCIO EUROPEO ALLA BLOCKCHAIN
di Fabrizio Burlando | Il Sole 24 Ore - Mercoledì 8 ottobre 2025
"Il denaro è la più universale e la più efficiente forma di fiducia mai creata".
Con questa frase lo storico Yuval Noah Harari ci ricorda che la moneta, in qualunque forma si presenti, non è altro che un patto collettivo basato sulla fiducia. La tecnologia blockchain, alla base delle stablecoin, ha introdotto una novità epocale, decentraIizzando questo concetto: ogni transazione viene registrata simultaneamente su milioni di nodi, rendendo impossibile la manipolazione. Ma se la blockchain garantisce la fiducia attraverso la tecnologia, il ruolo delle banche e delle istituzioni finanziarie resta centrale. Ed è proprio su questo punto che l’Europa può costruire un vantaggio strategico rispetto agli Stati Uniti.
Nel suo contributo su Il Sole 24 Ore del 30 settembre, il Sottosegretario all’Economia Federico Freni ha confermato con chiarezza che la vera innovazione legata alle stablecoin non risiede semplicemente nella loro natura digitale, ma nella possibilità di sviluppare — in Europa — un modello che coniughi l’efficienza della tecnologia con la solidità del sistema regolatorio e bancario. Negli Stati Uniti le stablecoin rafforzano il dollaro come valuta di riserva internazionale e trovano sostegno nei Treasury bond. L’Europa, invece, può proporre un modello diverso: non una copia di quello americano, ma un’infrastruttura che unisca rapidità ed economicità delle transazioni con fiducia istituzionale, grazie a regole certe ed emittenti vigilati.
Questa prospettiva rappresenta un’innovazione più profonda: non si tratta solo di adottare la blockchain, ma di integrarla in un sistema che disponga già di strumenti di vigilanza, regole di trasparenza e della possibilità di intervento come prestatore di ultima istanza. In questo quadro, la blockchain decentralizza la fiducia, ma è la cornice regolatoria europea che la trasforma in strumenti realmente sicuri e credibili per cittadini, imprese e investitori amplificando le caratteristiche di fiducia intrinseche dell’impianto europeo.
Tre sono i vantaggi principali di questo approccio:
1) Regole solide e affidabili: un quadro normativo che tutela stabilità, protezione e responsabilità.
2) Ruolo centrale delle banche: istituzioni riconosciute dai cittadini, capaci di emettere moneta digitale con garanzia di controllo e trasparenza.
3) Stabilità sistemica: possibilità di unire efficienza e resilienza, riducendo il rischio di crisi di fiducia tipiche degli strumenti puramente privati.
Oltre ai pagamenti, la tecnologia blockchain apre scenari rilevanti anche in ambito pubblico. Un’applicazione di grande interesse è la digitalizzazione dei titoli di Stato sotto forma di token. Questo approccio potrebbe portare benefici significativi quali la riduzione dei costi di emissione e gestione, la maggiore efficienza nella distribuzione e la possibilità di offrire ai risparmiatori strumenti più trasparenti e flessibili, senza costi aggiuntivi per lo Stato.
Un punto cruciale, sempre più centrale nel dibattito internazionale, riguarda però la governance. La vera sfida per l’Europa non è solo introdurre stablecoin, ma farlo in modo coordinato, evitando la frammentazione in troppe monete digitali concorrenti. Per avere rilevanza e capacità di scala, le stablecoin europee devono nascere come iniziativa di sistema, affidata ad attori centrali dotati di infrastrutture, tecnologia e credibilità. In questo quadro, un ruolo naturale può spettare ai circuiti di pagamento domestici europei che possono garantire un’emissione sicura, regolata e interoperabile, e allo stesso tempo fungere da catalizzatori per una vera rete europea dei pagamenti.
Ignorare questa trasformazione significherebbe perdere competitività. Al contrario, l’Europa ha oggi l’occasione di sfruttare la propria forza regolatoria per creare stablecoin che uniscano davvero il meglio dei due mondi: l’efficienza della blockchain e la fiducia del sistema bancario. Non è soltanto un nuovo strumento di pagamento, ma una scelta strategica: posizionare l’Europa come protagonista nella finanza digitale globale, capace di fissare regole, definire standard e proteggere cittadini e imprese. Il villaggio globale è già realtà. Ora spetta all’Europa guidarlo con una via alle monete digitali: una via che unisce tecnologia, fiducia e regole comuni.