Come sarà il premio dentro la tua carta
La moneta digitale si prepara alla sfida del cashback di Stato
È quasi tutto pronto per il cashback di Stato. I dettagli dell' operazione con cui il governo punta a promuovere un utilizzo più diffuso dei pagamenti digitali per gli acquisti nei negozi fisici saranno chiariti con un apposito regolamento entro fine novembre.
Ma intanto il nuovo strumento, che partirà il 1° dicembre, è stato accolto con entusiasmo dagli operatori. «I meccanismi premianti sono molto più efficaci rispetto alle sanzioni», spiega Alessandro Zollo, ad di Bancomat, la società che gestisce i circuiti di prelievo e pagamento più diffusi in Italia, identificati dai marchi Bancomat, PagoBancomat e Bancomat Pay, con 2,5 miliardi di operazioni, per un valore di oltre 252 miliardi di euro l' anno.
«L' obiettivo è di promuovere dei comportamenti virtuosi da parte dei consumatori, vincendo la resistenza culturale che scoraggia molti a usare la carta, al bar o al ristorante, per timore di indispettire l' esercente», ricorda l' ad Zollo è convinto che rispetto alle precedenti iniziative per la lotta al contante - come la riduzione a 2.000 euro della soglia per l' uso del cash e la detrazione del 30%, a beneficio dell' esercente, sulle spese e i costi di transazione legati ai pagamenti elettronici, in vigore dallo scorso 1° luglio - il cashback sia «un incentivo sicuramente più efficace». Il meccanismo prevede un rimborso del 10% sulle transazioni nei negozi fisici con qualsiasi mezzo di pagamento elettronico, carte di debito e di credito, ma anche app, per chi farà almeno 50 operazioni a semestre per un valore complessivo di 3.000 euro, o superiore, in 12 mesi. Il bonus di 300 euro sarà erogato, secondo modalità ancora da definire, attraverso due tranche, in estate e a fine anno. A questo si aggiunge un ulteriore premio di 3.000 euro, il cosiddetto super cashback, che sarà riconosciuto ai 100 mila cittadini che useranno di più la moneta elettronica. Attenzione: conteranno il numero di operazioni, non il volume di spesa.
Il piano cashless prende slancio sull' onda di una netta accelerazione dei pagamenti digitali, favorita dalle misure di distanziamento sociale imposte durante il lockdown. «Dopo la battuta d' arresto osservata durante il blocco dell' attività, che ha congelato i consumi, a luglio e agosto il numero di pagamenti effettuati sui nostri circuiti sono tornati a salire, con un progresso del 11% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I prelievi allo sportello, invece, restano in calo. Va detto che, nel promuovere l' uso dei pagamenti elettronici, il contactless sta dando una grossa mano», osserva Zollo.
Dopotutto, la leva più importante per spingere il digitale, oltre ai bonus, è rappresentata dalla semplicità d' uso. È con questo obiettivo che Bancomat, Mastercard e Visa, a fine luglio, hanno annunciato la possibilità di fare anche in Italia transazioni contactless fino a 50 euro (anziché i 25 euro attuali) senza l' inserimento del Pin, a partire dal 1° gennaio.
«Sul fronte dei pagamenti senza contatto stiamo rapidamente recuperando il ritardo che avevamo accumulato», rassicura Zollo. Lo scorso novembre Bancomat ha approvato un aumento di capitale da 25 milioni di euro per sostenere gli investimenti sulla strategia digitale. Oggi circa un quinto delle transazioni sui circuiti gestiti da Bancomat avviene in modalità contactless.
«L' anno prossimo almeno la metà dei pagamenti sarà senza contatto», prevede l' ad. Un altro filone di sviluppo per la società guidata da Zollo è Bancomat Pay, il servizio digitale di Bancomat che conta oltre 10 milioni di utenti registrati e 148 banche aderenti: consente di pagare sui siti di e-commerce e di inviare e ricevere denaro in tempo reale direttamente dal proprio smartphone. E poi c' è l' alleanza con i colossi globali della telefonia. A maggio è stata annunciata la partnership con Samsung Pay, per portare le carte di debito PagoBancomat a bordo del sistema di pagamento digitale contactless dell' azienda sudcoreana.
Un accordo con un altro operatore di riferimento andrà in porto entro fine anno. «Nei prossimi tre/cinque anni - conclude Zollo - lo smartphone diventerà lo strumento chiave per lo sviluppo dei pagamenti digitali».