Pagamenti sempre più digitali. E' l'effetto della pandemia Covid | BANCOMAT®

Pagamenti sempre più digitali. E' l'effetto della pandemia Covid

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Alessandro Zollo (A.D. di BANCOMAT S.p.A) racconta ad Affaritaliani.it la svolta

"Superata questa fase i pagamenti in Italia saranno sempre più digitali". Ne è convinto Alessandro Zollo, da poco riconfermato nel ruolo di amministratore delegato Bancomat S.p.A. che, in un'intervista ad Affaritaliani.it, analizza gli ultimi mesi di lockdwon, l'attuale Fase 2 o soprattutto le opportunità che ci saranno dopo l'emergenza Covid-19 per la moneta digitale. Non solo, ecco le strategie di Bancomat S.p.A.

Dott. Zollo, l’ultimo anno ha visto una crescita dell’interesse per il settore dei pagamenti e la sua riconferma come CEO di Bancomat. Quali sono ora i progetti del gruppo?

La conferma mi permette di portare avanti un percorso già avviato negli scorsi anni all’insegna di una evoluzione dello strumento di pagamento più utilizzato dagli italiani. Continuiamo a lavorare per far sì che quella carta diventi nel giro di 3 anni la chiave di accesso a tutte le operazioni del quotidiano: contactless, mobile ed e-commerce sono i tre ambiti attorno alle quali gravitano tutti i nostri progetti. E i dati rilevati nei primi due mesi dell’anno, prima dell’emergenza Covid-19, ci danno la conferma che stiamo lavorando nella giusta direzione: con i nostri 34 milioni di carte infatti a febbraio abbiamo registrato, rispetto allo scorso anno, un incremento di oltre il 17% dei volumi delle transazioni con PagoBancomat, dovuto in larga parte proprio all'aumento delle transazioni c-less.

Il 2019 come si è concluso?

Abbiamo raggiunto importanti traguardi sul fronte dei pagamenti contactless. Solo per dare qualche numero: 11 milioni di carte contactless abilitate, 1 milione di pos adeguati a pagamenti senza contatto (ossia in soli 12 mesi siamo riusciti ad adeguare metà dei pos sui quali operiamo) e circa 133 milioni di transazioni c-less. Sarà sicuramente questo uno dei temi su cui continueremo a investire.

In CdA si conferma la presenza di rappresentanti delle principali banche. Come sono i rapporti con i vostri soci-clienti?

Il board di Bancomat S.p.A. vede la partecipazione delle più importanti realtà bancarie nazionali. Un board di grande spessore e di manager altamente competenti, che garantiscono la salvaguardia del percorso di crescita dell’asset nazionale dei pagamenti. Con loro stiamo lavorando per favorire in Italia l’evoluzione e lo sviluppo dei pagamenti, che è sempre più digitale.

A fine 2019 il l’Assemblea di Bancomat S.p.A ha varato un aumento di capitale, quali saranno le prossime tappe?

L’aumento è al servizio del Piano Industriale ed ha fissato importanti obiettivi che sono alla base del mio nuovo mandato alla guida di Bancomat S.p.A. L’aumento di capitale da 25 milioni mira proprio alla valorizzazione di Bancomat S.p.A come eccellenza italiana nel mondo dei pagamenti e alla continua digitalizzazione di un servizio diffuso tra la quasi totalità degli italiani.

Cosa prevede il Piano Industriale?

Tra i pilastri del Piano c’è certamente la continua implementazione di prodotti e servizi innovativi ad alto contenuto tecnologico che vedrà un forte investimento nel mobile wallet con il PagoBancomat, il rafforzamento della presenza su e-commerce di Bancomat Pay nonché il consolidamento e l’ulteriore estensione della tecnologia contactless. Ovviamente continueremo a spingere su questo fronte, così come sui pagamenti mobile, dove siamo già operativi con Samsung Pay e a breve anche con altri operatori. Non ultimo, stiamo sviluppando servizi a valore aggiunto anche nel mondo fisico: uno fra tutti, il c.d. “debit cashback”, ovvero la possibilità per i titolari carta PagoBancomat di poter richiedere una somma di denaro contestualmente ad un acquisto presso esercenti convenzionati, ad es. alla cassa del supermercato.

Oggi parlare di pagamenti vuol dire sempre di più parlare di tecnologia, come si posiziona Bancomat Pay?

Da gennaio 2019 con Bancomat Pay abbiamo lanciato una nuova modalità di pagamento digitale. Il servizio è disponibile per tutti i clienti delle banche aderenti, attraverso la app della propria banca oppure, dove non previsto dalla propria banca, con l'app Bancomat Pay. Attraverso Bancomat Pay l’utente può effettuare, trasferimenti di denaro ai contatti della propria rubrica, operazioni di pagamento presso esercizi commerciali convenzionati, sia presso punti vendita fisici che su store virtuali (e-commerce/m-commerce).

Come funziona Bancomat Pay?

Per il pagamento è sufficiente ricordare il proprio numero di cellulare senza necessità di avere con sé la carta fisica o digitarne il relativo pin e in pochi secondi è possibile effettuare un’operazione. Uno strumento efficace, veloce e soprattutto sicuro. Infatti, dal momento che l’unico dato da inserire per l’attivazione e il pagamento è il numero di cellulare, non vi è alcun utilizzo e scambio di dati sensibili quali il numero della carta di pagamento. Inoltre, qualsiasi transazione necessita dell’autenticazione del titolare. È uno strumento sul quale stiamo investendo molto e tra gli obiettivi del 2020 prevediamo una crescita consistente di Bancomat Pay nel mondo dell'e-commerce.

E la sicurezza?

Il tema è fondamentale. Incontrare le esigenze del consumatore è per noi una priorità che va di pari passo con la garanzia della sicurezza del nostro circuito. Per esempio, nell’evoluzione del contactless abbiamo rilevato come la percezione di sicurezza registrata dagli utilizzatori finali rispetto al passato sia notevolmente aumentata e in particolare nei nostri strumenti. Da oltre trent’anni lavoriamo per garantire agli italiani la massima sicurezza nelle operazioni di pagamento con le carte. Ora con le nostre soluzioni digitali garantiamo anche maggiore tutela mettendo a disposizione strumenti che rispondono alle attuali esigenze di distanziamento sociale. La nuova offerta di Bancomat S.p.A ha infatti raggiunto importanti traguardi rendendo disponibili le carte PagoBancomat nei wallet degli smartphone consentendo così a milioni di italiani di pagare col proprio cellulare.

Covid-19, qual è il punto di vista di Bancomat sull’emergenza economico-finanziaria?

In un settore già estremamente dinamico - dove le repentine innovazioni tecnologiche richiedono una costante riflessione sull’efficacia delle linee guida strategiche sottese all’evoluzione dell’offerta - l’economia italiana ha subito significativi cambiamenti, alla luce dello sviluppo e dell’espansione dell’emergenza Covid-19 con rilevanti impatti sia a livello sociosanitario che a livello economico-finanziario. Nel breve termine in Italia nel settore dei payments, abbiamo osservato dall’avvio dell’emergenza Covid-19 rilevanti riduzioni dei volumi transazionali - sia per le operazioni di pagamento, sia per le operazioni di prelievo – dovute a considerevoli fenomeni che si sono sviluppati nelle ultime settimane.

L’emergenza Covid ha fatto percepire lo scambio di contante come “meno sicuro”. Pensa che sarà una svolta significativa verso il cashless?

Penso che superata questa fase, i pagamenti saranno sempre più digitali. Questo periodo di emergenza sanitaria ha sicuramente avvicinato una larga parte della popolazione alle nuove soluzioni di pagamento elettroniche, contribuendo a far capire a chi ne era ancora diffidente che non sono complicate, ma semplici e sicure. Una tendenza che ci dà maggiore determinazione nel perseguire gli obiettivi fissati nel Piano Industriale per incontrare sempre più le esigenze dei consumatori. Infatti, il Covid-19 ha senz’altro nel breve portato ad una flessione economico-finanziaria del Paese ma al contempo si sta rivelando un “acceleratore” della trasformazione digitale italiana: basti pensare che nei mesi centrali dell’emergenza gli italiani hanno fatto meno transazioni di pagamento ma molte più transazioni contactless rispetto a prima.

Quale può essere il contributo di Bancomat per il Paese con l’emergenza Covid-19 in corso?

A fronte dell’emergenza Covid-19 stiamo cercando di mettere a fuoco nuove iniziative, anche di intesa con le Istituzioni, per supportare la ripartenza dell’economia italiana puntando sui nostri punti di forza di sempre: innovazione, sicurezza e capillarità.